domenica 31 luglio 2011

AL TEATRO DEI GIARDINIERI Karl Valentin , 1882-1948



Non so più bene se era ieri o se era su al quarto piano che sono andato con mia madre al Teatro dei Giardinieri. Avevamo due biglietti, uno l'avevo io e  l'altro lei, li abbiamo messi inieme e con quei due biglietti siamo andati a vedere uno spettacolo.
Sulle prime non avevamo quasi il coraggio di entrare perchè credevamo che al Teatro dei Giardinieri potessero andari solo i giardinieri; per prudenza abbiamo telefonato prima a un ufficio informazioni e lì ci hanno risposto: "Si.". Così per lo meno eravamo sicuri di di non eserci vestiti inutilmente, perchè svestiti a teatro non ci saremmo potuti entrare.

Appena ci siamo seduti ce n'è voluto un bel po' prima che incominciasse lo spettacolo- allora abbiamo pensato: ormai aspettiamo che cominci se vogliamo davvero vederlo, questo spettacolo, perchè era soprattutto per lo spettacolo che ci eravamo andati. Così stavamo seduti da circa mezz'ora quando tutt'a un tratto - ancora non incomincia. Insomma, ci siam detti, non paghiamo mica perchè non cominci!
A un tratto sono entrati gli orchestrali e si son seduti proprio davanti al palcoscenico, così vedevano e sentivano meglio, mentre gli altri, quelli che pagano e a teatro ci vanno massimo una volta l'anno, gli tocca starsene dietro.
Finalmente è cominciato lo spettacolo vero e proprio, a quel punto in fondo non ci interessava più molto perchè il papà ce lo aveva già raccontato a casa, però non volevamo nemmeno andarcene via subito dal momento che ci eravamo andati apposta.
Dopo il primo atto c'è stato un intervallo, durante l'intervallo non hanno recitato niente, è calato il sipario e così noi non abbiamo più visto cosa continuavano a recitare. A questo punto io e la mamma ci siam detti: possiamo salire su nel salone dei rinfreschi, perchè avevamo un gran caldo, bè, saliamo e lì non capiamo più niente, c'erano bottiglie di birra, cioccolatini, panini imbottiti e un sacco di roba del genere, mentre io e la mamma avevamo pensato che il salone dei rinfreschi fosse una specie di doccia.
Allora siamo tornati giù ai nostri posti, in platea, e durante il secondo atto ci è capitato un guaio, volevamo vedere se sul palcoscenico c'era un tappeto, così ci siamo alzati dai nostri sedili e subito da dietro ci gridano: "Seduti!", noi facciamo per risederci, ma le nostre poltrone non c'erano più, proprio in quell'attimo ci avevano rubato le poltrone.
Allora, fino alla fine dell'atto, io e la mamma non abbiamo potuto far altro che starcene giù gobbi con le ginocchia piegate, e lei non ha un'idea di come ci facevano male le gambe; solo quando è finito l'atto e in teatro si è fatta luce, anche in noi si è fatta luce e abbiamo scoperto che i sedili erano semplicemente scattati in su.
Dopo il quarto atto lo spettacolo è finito del tutto, aquel punto allora ci interessava sapere come si chiamava lo spettacolo che avevamo appena visto. Si che avevamo un programma, ma era vecchio, era un programma dello Hoftheater, del Lonhegrin, ce l'eravamo portato dietro per non doverne comprare uno al Teatro dei Giardinieri; ecco perchè non corrispondeva. infatti lo spettacolo che avevamo visto, ci ha detto il signore vicino a noi, si chiama Fratello Straubinger. Ecco perchè non avevamo visto entrare nessun cigno, invece del cigno è entrato il fratello, quel Straubinger- - Saremmo rimasti a sedere ancora un po', senonchè tutto gli altri erano già usciti, cosi abbiamo pensato: andiamocene anche noi, e siccome eravamo molto stanchi, saremmo voluti andare in automobile, dal momento che appena usciti dal teatro ne abbiamo vista una ferma, cioè per la verità ce n'erano di più, ma noi ne avremmo presa una sola, sennò non ci bastavano i soldi.
Come arriviamo all'auto l'autista ci chiede dove volevamo andare, allora non abbiamo preso l'auto perchè quel tipo era troppo curioso, e poi non ci conveniva neanche tanto andare in auto perchè abitiamo proprio di fronte al teatro.
Così siamo andati a casa e a letto, cioè veramente nel letto non ci siamo andati ma ci siamo solo saliti, perchè dalla stanza al letto non ci sono che pochi passi.
Abbiamo dormito tutta la notte e al mattino, quando ci siamo svegliati, non avevamo fatto altro che sognarci lo spettacolo, insomma ci eravamo visti tutto lo spettacolo a letto. Può immaginare che dispiacere aver speso i soldi per quei due biglietti, ma abbiamo giurato che non andremo mai più al Teatro dei Giardinieri, a meno di non esser rimasti a letto il giorno prima.




Leaved:
3/8 Museo Civico Como

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